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Salve a tutti!
È con grande gioia che vi invito a partecipare alla veglia di Pentecoste del 23 maggio in cattedrale nella quale, insieme a Massimiliano e a Pasquale, riceverò il “ ministero del lettorato”!
Il lettorato, “chi era costui”?
Scusate la battuta di manzoniana memoria, ma, vi posso assicurare, spesso la risposta che in tanti hanno dato al mio annuncio festante, è stata poco dissimile!
Dunque questo breve articolo vuole essere una “rinfrescata” per gli addetti ai lavori ed una opportunità di conoscenza per tutti gli altri!
“ Ministero del lettorato”: anzitutto vediamo il termine Ministero! Nel linguaggio della chiesa questa parola non significa altro che Servizio! ( quanto dovrebbe essere ripresa questa etimologia anche in altri ambiti.. sigh!) Quello che ricevo è dunque la possibilità di servire la Chiesa, quindi il popolo di Dio, quindi tutti voi svolgendo la funzione di lettore, cioè di colui che è incaricato di annunciare la parola di Dio ai propri fratelli rendendogliela in un certo modo accessibile e comprensibile tramite la catechesi.
Molti , ahimè, dicono che il lettore è: ”quello che legge in chiesa…”, è una definizione assai limitante. Il lettore infatti è colui che annuncia sempre la parola, non solo in occasioni liturgiche, e la porta ovunque vada! Certo, da quel che ho detto qualcuno potrebbe immaginarmi con il foglietto “La domenica” in giro per la città a fare concorrenza ad altri amici di confessioni religiose diverse. Forse sarebbe un po’ eccessivo e nel contempo parziale perché non è solo con la parola che si annuncia il Vangelo, ma anche e soprattutto con la vita! Il lettore è colui che si sforza ogni giorno di meditare la parola di Dio per viverla e rendersi, nelle azioni quotidiane, testimone credibile di Gesù che è parola fatto carne. Mi viene in mente il brano del vangelo di Giovanni al cap. 15; “ vi ho chiamato amici perché tutto ciò che ho udito da Padre ve l’ho fatto conoscere”, è questo il compito del lettore: collaborare a far sì che tutti possano essere amici del Signore Gesù; essere lui stesso un amico che condivide con il prossimo la cosa più bella che ha: l’esperienza di Dio, la gioia di sentirsi amato. Ecco che fa ciò con tutti i mezzi che ha a disposizione: la liturgia, la catechesi, la vita. Noi seminaristi riceviamo al quarto anno questo ministero in funzione del presbiterato, per meglio definire uno degli aspetti del prete, quello di essere testimone veritiero del vangelo. Tuttavia ciascun laico può ricevere questo incarico! Tutti dobbiamo cercare di incarnare questa parola che è vita!
Vi chiedo, dunque, di pregare per me e per i mie fratelli seminaristi perché possiamo essere uomini consapevoli della bellezza e della gravità del servizio che andremo a compiere! pregate per noi e stateci vicino con affetto e con preziosi consigli perché vivere ed annunciare il Vangelo non è facile se si è soli, questa è un’esigenza che ciascuno di noi deve avere, ai lettori tutt’al più può toccare il gravoso compito di ricordarlo!
Vi aspetto in cattedrale sabato 23 maggio alle 21.00.
Grazie!
Marco Teo.
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